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AFRAGOLA. La leadership di Grillo è più autorevole della presenza di Nespoli

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AFRAGOLA – Per tutti quelli ostinati a dire che dietro Claudio Grillo campeggia l’ombra dell’ex senatore Vincenzo Nespoli, l’analisi del voto ci permette ampiamente di dissentire tale tesi. Come già ampiamente detto e dichiarato anche dal diretto interessato davanti alle telecamere di Simposio il format di Minformo. La scelta di Claudio Grillo a sindaco non è stata affatto determinata dall’ex senatore, bensì dalle liste civiche che si erano sedute al tavolo nelle settimane scorse all’accettazione dell’imprenditore afragolese. Una volta ufficializzata la candidatura di Grillo a sindaco della città, la sua nomina ha funto da catalizzatore di altre liste e partiti tra cui le cinque liste riconducibili alla figura di Vincenzo Nespoli.

In realtà la formazione delle cinque liste è stata una tattica elettorale alla quale, durante gli anni, l’ex senatore ci ha abituati ad assistere. Se i tre consiglieri eletti Camillo Giacco, Benito Zanfardino e Arcangelo Ausanio fossero stati inseriti in una sola lista, magari la squadra nespoliana annoverebbe solo Camillo Giacco tra gli eletti, visto che è riuscito a collezionare 707 preferenze, mentre gli altri non sono andati oltre le 355. In totale le liste legate all’ex senatore sfiorano il 18%, le quali hanno consentito a Claudio Grillo di vincere al primo turno ma non possono essere considerate affatto determinanti, visto che le cinque liste aggregate da Nespoli non raggiungono il risultato fatto dalla sola Forza Italia che piazza quattro consiglieri in Assise.

Pertanto lo stesso Claudio Grillo nella formazione del sottogoverno e della giunta, se si dimostrerà abbastanza autorevole così come fatto in Campagna elettorale, non avrà problemi se i discorsi si impronteranno sul rapporto incidenza-consensi. Anche perché tre consiglieri non hanno un gran peso politico in aula, rispetto a tutta la maggioranza.

Claudio Grillo ha già dimostrato di sapere il fatto suo, anche se non viene dal mondo politico. Lo ha dimostrato con le sue imposizioni inconsce a non rispondere a tono alle provocazioni fatte dagli avversari in Campagna elettorale. Lo ha dimostrato nel saper formare una squadra di Comunicazione di alto profilo e nel dedicare l’intera comunicazione della campagna elettorale a tutta la coalizione e non incentrarla sulla sua persona, dando così la sensazione di cambiamento e della partecipazione. La stessa cosa fatta con il comitato elettorale, chiamandolo “Casa Afragola” e non “Comitato Grillo” ha creato la percezione di partecipazione, facendo immaginare ai cittadini che una volta eletto era una coalizione a governare e non il singolo. Questo già si è potuto chiamare cambiamento.

Logicamente queste idee provengono da chi proviene dal mondo imprenditoriale, da chi la leadership la possiede in maniera innata e non certamente da chi ha fatto della politica il proprio mestiere. Anche perché i soggetti politici, specialmente se sono sempre stati vincenti e se a seguito hanno ancora dei fedelissimi che lo osannano, stentano a cambiare le proprie idee.

Quindi da adesso, a Grillo non resta altro che formare la giunta secondo le proprie idee, senza tenere conto del manuale Cencelli e senza restare aggrappati a quello che i gruppi politici cercano di imporre. Ascoltare tutti si, accogliere le segnalazioni dei partiti e delle liste per quanto riguarda i nuovi assessori anche, ma tenere conto, principalmente delle competenze. Nominare assessori solo per il fatto di aver contribuito a portare fieno in cascina e magari sperperare denaro pubblico per il compenso non ne vale la pena. L’epoca delle prebende è finita. Attingere dalla politica senz’altro, ma a costo di andare a prendere anche l’ultimo in classifica, la prima prerogativa deve essere la competenza. Anche perché si pensa che il successo di Grillo nel mondo dell’imprenditoria si basa principalmente su questo, visto che il nepotismo sta al successo come la pizza sta agli eschimesi.

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Afragola, operaio finisce in un’impastatrice del cantiere: addio a Raffaele

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Un operaio originario di Afragola, Raffaele Boemio, dipendente di una ditta di Nola, ha perso la vita – nel pomeriggio di giovedì – a seguito di una caduta in un’impastatrice del cemento in un cantiere per la fibra ottica a Cancello ed Arnone (Ce).
Ad ora, è ignota la causa. La salma della vittima, 62enne, è stata sequestrata per l’autopsia.
Indagini in corso da parte dei carabinieri.

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AFRAGOLA – Rapina shock al centro commerciale ‘Le Porte di Napoli’

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Ad Afragola, nel centro commerciale Le Porte di Napoli, è – da poco – avvenuta una rapina.
Ad intervenire, in via Santa Maria, sono stati i carabinieri di Casoria.
Da una primissima ricostruzione, da verificare, sembra che due persone armate, verosimilmente di pistola, avrebbero messo a segno un colpo in una gioielleria ubicata all’interno del centro commerciale, portando via con sè diversi gioielli e orologi, per poi darsi a gambe levate. 
Le indagini sono in corso. Non ci sarebbero feriti, né sarebbero stati esplosi colpi da arma da fuoco.

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Afragola, uomo sequestrato e picchiato da due uomini del clan

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La Procura di Napoli ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di Polizia di Afragola. Le due persone sono ritenute indiziate dei reati di sequestro di persona, detenzione e porto di armi, lesioni e rapina, con l’aggravante dal metodo mafioso.
I fatti sarebbero avvenuti ad Afragola e Somma Vesuviana, con un modus operandi del tutto brutale: la vittima sarebbe stata sequestrata per più di un’ora e picchiata in maniera reiterata.
Il movente è al momento ignoto.

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